Salute mentale e immaginario nell’era dell’inclusione sociale
Orazio Maria Valastro (dir.)
Area 14 – Scienze politiche e sociali
Isbn: 978-88-548-1277-2
Anno pubblicazione: 2007
Prezzo: 11,00 euro
Pagine: 168
Formato: 17 x 24 cm
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Sintesi
La società che è in grado di accogliere consapevolmente l’immaginario che la muove è una società in buona salute, capace di affrancarsi da un pensiero ecumenico insofferente ai regimi dell’immagine. Praticare l’immaginario, non limitandosi ad un’attività di disincanto o demistificazione nei confronti dei miti che fondano la nostra società, equivale piuttosto a liberare la tensione dinamica degli antagonismi delle immagini, autorizzandoci a riconquistare l’alterità delle costellazioni immaginarie, riequilibrando tramite il dinamismo delle strutture delle immagini le nostre dimensioni biologiche, psichiche e sociali, riconquistando la speranza insita nella funzione fantastica nel cogliere e migliorare la condizione delle donne e degli uomini rinnovando la nostra visione del mondo. L’esistenza d’equilibri psichici sociali, plurali e differenti, presuppone l’immaginazione simbolica come dinamismo prospettico, fattore d’equilibrio psicologico e sociale che c’interroga sulla salute da un’antropologia simbolica, nel tentativo di riequilibrare la visione di noi stessi, la nostra relazione agli altri e al mondo, sostenendo una maggiore comprensione di quella molteplice complessità, differenziata e politeista, capace di mettere in forma un universo sistemico, stimolando la tolleranza e riabilitando la nozione d’equilibrio.Una socio–antropologia del profondo ci sostiene ulteriormente nel focalizzare e contrastare il tentativo della modernità di trasformare l’esistenza quotidiana in esistenza razionale nel mondo, una trascendenza del sé nel processo d’individuazione con un’accezione negativa alla quale contrapporre la manifestazione dell’invisibile e del mitico che s’incarna nelle nostre anime, ridimensionando una visione propria alla cultura occidentale incapace di riconoscere il valore della trascendenza delle immagini degli individui e delle società.Ritengo pertanto importanti e fondamentali i molteplici rimandi da parte degli autori sulla funzione simbolica rispetto alla salute mentale, sul ruolo dell’immaginazione creativa che riconosce nell’immaginario non una funzione irreale e ingannevole ma una funzione creativa, una concreta modalità per immaginare una trasformazione prendendoci cura di noi stessi e della nostra storia, rielaborando un nuovo ed inedito rapporto ed equilibrio tra realtà psichica e realtà sociale.La questione del ritrovare una nuova armonia collocandoci nella complessità che ci costituisce, rivalutando la funzione dell’immaginario nella ristrutturazione di un nuovo ordine interiore, insieme al processo creativo e di ricerca di senso della funzione fantastica, c’interroga infine sulla vocazione dell’immaginario come forma a priori della speranza nella narrazione e nella poetica di sé in grado di ripensare l’esistenza senza scartare, medicalizzare o anestetizzare la sofferenza, costitutiva della nostra condizione umana ma ridando equilibrio ed armonia alla sofferenza.
Indice
Introduzione
La salute sociale: libertà remitificante e desiderio d?istituente
Orazio Maria Valastro p. 11
1 Salute e funzione fantastica delle immagini
Il senso di un approccio esistenziale e comunitario
- Rinnovarsi nobilitando un re-incantamento di sé e del mondo
- Collegare immaginario degli individui e delle società per cogliere una soggettivazione generalizzata
- La funzione dell’immaginario come forma a priori della speranza e approccio poetico della scrittura di sé
- Le immagini degli individui e delle societr si pongono come valore supremo
- Coscienza di sé in un divenire autonomo
- Un sé desiderante riunito con il suo desiderio, la sua capacità e libertà di essere dotato d’immaginazione
- Funzione e desiderio del mito, fattore di riequilibrio e creazione della nostra relazione con se stessi e gli altri
Orazio Maria Valastro p. 19
2 Società e istituzioni da immaginare
La salute mentale nella società dello spettacolo
Augusto Debernardi p. 41
Salute mentale, servizi, comunità e partecipazione: quale rapporto?
Barbara Lucini p. 49
Il lavoro di rete come elemento del contesto d’intervento nella salute mentale
- Rete versus istituzione?
- L’iscrizione del lavoro in rete nelle politiche pubbliche
- Le questioni e le difficoltà legate al funzionamento in rete
- Conclusione
Isabelle Deliège p. 61
3 Pratiche cliniche e sociali nella cura di sé
Il self, la vita e il lavoro: l’esperienza dei gruppi Isadora Duncan
Pietro Barbetta p. 73
Sogno, immagini e disagio psichico: una cura per l’anima
Ferdinando Testa p. 91
La complessità introspettiva: la dialogicità interiore nel disagio psicofisico
- La pedagogia dell’anima
- Il paradigma identitario nell’incontro con il disagio
- Incontro con l’Alterità di operatori, servizi e famiglie
- I miti della società dell’effimero
Laura Tussi p. 103
4 Riconquista mitopoetica del senso della condizione umana
Il valore del mito e della parola nella strutturazione dell’ordine interiore
- La parola
- Il mito
- Conclusione
Antonio Zulato p. 111
Verso una visione soprannaturale della follia
- Pensare alla follia diversamente
- Il delirio
- Ippocrate sul riso e la pazzia: una relazione tra il cuore ed il corpo
- Il problema XXX
- Dalla medicina alla letteratura: il linguaggio tra limiti e rotture
- Diario mistico
- Leggere il delirio: follia e poesia
- Follia controllata
- Cosmovisione soprannaturale della follia
- Il medico o guaritore
- Conclusione
Mabel Franzone p. 127
La bellezza, l’armonia sociale, la poesia e la salute mentale
Il paradosso dell’essere, dell’esilio continuo: l’armonia mancante e la salute mentale, nutrire il giorno
- La crisi dei valori nella società attuale c crisi dei valori etici e dell’educazione estetica, della perdita di umana armonia
- Il paradosso dell’essere
- Anomia e clinica dell’arte
- Come nutrire il giorno nel disagio
Ettore Mosciano p. 151